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Sentenza 13719/2018 depositata il 4 luglio
“L’occupazione abusiva di un intero compendio immobiliare non lede i soli interessi della parte proprietaria ma lede anche il generale interesse dei consociati alla convivenza ordinata e pacifica e assume una inequivoca valenza eversiva. La tutela della proprietà e dell’iniziativa economica privata non è alternativa alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica ma ne costituisce una delle manifestazioni più significative unitamente alla tutela della sicurezza e della libertà delle persone. L’esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati, turbamenti dell’ordine pubblico; la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo. Tollerare simili occupazioni abusive può consentire il formarsi di ‘zone franche’ utili per ogni genere di traffico illecito”.
Questa è stata una sentenza del Tribunale di Roma emessa il 4 Luglio 2018 che ha condannato lo Stato italiano e il Ministero dell’Interno al pagamento di un risarcimento pari a 28 milioni di Euro al proprietario di un immobile occupato abusivamente dal 2009.
Si tratta della prima volta che un’omissione amministrativa relativa a mancata prevenzione dell'occupazione mancata repressione, viene considerata un presupposto di un risarcimento.
Al titolare viene riconosciuto un risarcimento per il proprio diritto di proprietà in quanto gli è stato impossibile disporre del bene e per il diritto di iniziativa economica in quanto, il proprietario non ha potuto destinare l’immobile al progetto a cui era destinato. Entrambi questi diritti sono stati lesi.
Le motivazioni della sentenza sono legate anche agli sgomberi forzati che determinano una situazione di sicurezza e una convivenza ordinata e pacifica al contrario dell’occupazione abusiva.
Non si è fatta attendere la reazione di Confedilizia che ha prontamente sostenuto e appoggiato la decisione del Tribunale di Roma e ha affermato che sono gravissime le responsabilità dello Stato che ha tollerato situazioni illecite calpestando diritti costituzionali come la proprietà e l’iniziativa economica.