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Le scadenze fiscali di dicembre 2017: cosa pagare ?
Le scadenze fiscali di dicembre 2017: ecco un elenco delle tasse da pagare prima del nuovo anno.
Ogni anno, arriva il giorno in cui abbiamo l'appuntamento fisso con le tasse di fine anno. Il Dicembre 2017 rispetto ai mesi precedenti, ha meno tasse da pagate, eccovi le date da segnare sul calendario fiscale.
TASI e IMU
È indubbiamente l’appuntamento in dicembre maggiormente temuto dai contribuenti Italiani. Il termine per il saldo di Imu e Tasi sulle seconde case è fissato al 16 dicembre (prima casa solo se di lusso e quindi classificata come A1, A8 o A9). L'imposta TASI e IMU è possibile versarle mediante un bollettino sul conto corrente postale (“1017381649” per la Tasi e “1008857615” per l’Imu) o tramite modello F24 (in questo caso i codici tributo sono “3958” per la Tasi e “3912” per l’imu). La seconda opzione è più conveniente per chi ha più immobili in diversi Comuni, perché il modello F24 permette un unico versamento mentre se si paga con i bollettini bisogna farne uno per ogni casa (anche perchè ogni centesimo è importante). Un altro vantaggio del pagamento Imu e Tasi con il modello F24 consiste nel fatto che è possibile effettuare la compensazione con eventuali crediti fiscali per ridurre o annullare l’importo Imu e Tasi da pagare.
IMPORTANTE: non arriverà nessun cedolino ai i contribuenti quindi dovranno procedere al calcolo dell’importo da soli e contestaulmente al pagamento.
Dalle tasse Tasi e Imu in modo autonomo si dovrá detrarre quanto già versato a titolo di acconto entro il 16 giugno.
Acconto IVA dicembre 2017: scadenza e soggetti obbligati
Entro il 27 dicembre va effettuato il versamento dell’acconto IVA 2017, non importa se l’azienda abbia optato per la liquidazione mensile o trimestrale. Ricordiamo che i metodi a disposizione per procedere con il calcolo dell’acconto IVA sono tre: metodo storico, previsionale oppure analitico. La considerazione di quale sia più conveniente può variare di azienda in azienda. La differenza fondamentale da tenere a mente quando si fa questo ragionamento di opportunità è che chi opta per il metodo storico dovrà versare l’88% dell’importo complessivamente dovuto l’anno precedente, il metodo previsionale invece si basa su una stima delle operazioni che l’azienda ritiene di effettuare fino al 31 dicembre (sempre con la percentuale dell’88%) e infine quello analitico consente il versamento di quanto complessivamente dovuto sulla base delle operazioni effettuate fino al 20 dicembre con un acconto IVA pari al 100% dell’importo.